Ditegli sempre di Si

Michele, appena uscito dal manicomio, torna a casa dove lo attende la sorella Teresa, che è la sola a conoscere i suoi trascorsi di pazzia.

Michele sembra guarito, ma prende alla lettera tutto ciò che gli viene detto e, credendo che la sorella voglia sposare Don Giovanni, suo padrone di casa, ne parla alla figlia Evelina.

Al pranzo di compleanno dell’amico Vincenzo Gallucci, un altro equivoco viene generato da Michele che invia un telegramma al fratello di Vincenzo per annunciare la morte dell’amico.

Nel finale, la pazzia di Michele torna a farsi più evidente: diffonde la falsa voce che il giovane Luigi, il corteggiatore della figlia di don Giovanni, è pazzo, e quindi cerca di tagliare la testa al povero giovane, per guarirlo.

Il Paradosso che diviene essenza di vita. Quante volte nella vita ci si trattiene dal dire ciò che veramente si pensa o dal fare ciò che realmente si vuole, beh… spesso… SEMPRE ci si ferma, badando alle apparenze ed al giusto per l’occasione. Tutto questo, il protagonista della presente commedia, NON LO FA.

Forse nessuno mai di noi fa ed osa tanto… nessuno, fuorchè un pazzo.

Ma un pazzo, in definitiva, è chi dice ciò che crede o chi dice ciò che credono gli altri?

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