L’invisibile che c’è | 24 febbraio

Commedia in due atti di Antonio Grosso.
L’amore, l’amicizia, le gioie della vita, i dolori degli addii, questi e tanti altri sono i sentimenti che quotidianamente incrociamo percorrendo i binari della nostra vita.
Ed è lungo questi binari, in una stazione di un luogo indefinito, in un tempo indeterminato, che prende vita la nostra storia. La pièce si articola tra le mura di in una vecchia stazione ferroviaria, luogo di partenza, di arrivo, di transito, e in questa stazione ferroviaria, Luigi, protagonista della nostra storia, è in attesa.
Luigi, incontrerà e si relazionerà con altri viaggiatori, vecchie conoscenze con cui condivide da anni lo stesso viaggio e nuovi incontri che gli faranno vivere nuove emozioni. Lungo i binari di breve viaggio, i nostri personaggi incontreranno l’amore, quello del legame inscindibile che si istaura tra padre e figlio, l’amicizia, quella vera tra vecchi amici che sono pronti a mettere a disposizione tutto ciò che possiedono l’uno per l’altro, le gioie della vita, che solo l’amore tra due giovani ragazzi può regalare, infine i dolori, i dolori delle partenze, degli abbracci, degli addii.
L’attesa di Luigi con il passare del tempo diventa sempre più tormentata, ma chi o cosa attende Luigi? Attende il treno da cui vedrà scendere la persona amata? O attende per salirci sul quel treno e intraprendere un nuovo e lungo viaggio? Il suono del campanello avvisa l’attivarsi del passaggio a livello, il treno sta arrivando.
L’attesa è terminata…

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