Un ladro per amico | 19 novembre

La commedia prende spunto dall’attualissima e recentissima legge sui furti in casa e la legittima difesa.

Un ladruncolo sfigato d’appartamento viene sorpreso di notte in flagranza di reato dal padrone di casa il quale dopo averlo immobilizzato chiama la polizia di stato per denunciarlo e denunciare il furto.

Un ritardo inaspettato da parte della Polizia fa familiarizzare il ladro con lo stesso padrone di casa e il resto della famiglia. Tra i due si susseguono le confidenze anche più intime, le paure e le brutture della vita quotidiana.

Come è tipico della tradizionale commedia italiana, non mancano i colpi di scena, i ribaltamenti di ruolo, le situazioni paradossalmente comiche che si innescano una nell’altra.

Sono tutti spunti possibili per ampliare le scene in altrettante ipotesi brillanti, con la chiara intenzione di rendere quanto più comico possibile il tessuto drammaturgico e cercando – al tempo stesso – di lasciare intatta la carica ironica del testo, destinandola ai suoi scopi minimi (se non di critica sociale) quanto meno di riflessione.

Frammenti di verità (quando è possibile) attraverso lo strumento del divertimento: sia esso nel segno della commedia, che in quello, più surreale e fisico, della farsa.

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