Terroni | 22 e 23 dicembre

Dal best-seller di Pino Aprile, lo spettacolo di teatro-canzone “TERRONI, la vera storia della disunità d’Italia” di Roberto D’Alessandro.
Roberto D’Alessandro, autore-attore-regista calabrese, nato a Montalto Uffugo, in provincia di Cosenza e cresciuto artisticamente a Roma alla scuola di Gigi Proietti, Testimonial del comitato NO LOMBROSO che tenta da anni di far chiudere l’obbrobrio del museo Lombroso di Torino nel quale vengono ancora esposti i crani dei cosiddetti briganti meridionali che dimostrerebbero la natura del delinquente naturale, aberrazione della scienza e inaccettabile opera di propaganda antimeridionale, porta in scena il libro best-seller di Pino Aprile, TERRONI la vera storia della disunità d’Italia. Un’ondata meridionalista sta agitando gli intellettuali Italiani, sia in Italia che nel resto del mondo.
Lo spettacolo nasce esplicitamente dall’esigenza di divulgare il contenuto dell’omonimo libro di Pino Aprile. La necessità di far conoscere al maggior numero di persone la vera storia dell’unità d’Italia, della sua economia, di quanto fin’ora taciuto dalla storiografia ufficiale sugli eccidi compiuti durante la cosi detta “lotta al brigantaggio”, sugli squilibri tra nord e sud su cui fu basata tutta l’economia del nascente Regno D’Italia, su come di fatto l’unità d’Italia fu un atto di conquista sleale e scorretto da parte del Piemonte a danno del Regno delle due Sicilie.
Se non si ristabilirà la verità su ciò che è accaduto 150 anni fa, l’Italia non vivrà mai alcuna pacificazione.
La creazione di una supposta e sostenuta minorità Meridionale è l’atto più grave che i fratelli del nord hanno fatto ai danni dei fratelli del sud, ancora esiste a Torino il museo Lombroso, che aveva trovato (a dir suo) il cranio del delinquente naturale vicino Catanzaro, per altro ancora esposto nel museo e recante nome, cognome e provenienza.
Di come ancora oggi la differenza di trattamento tra nord e sud sia marcata, dell’assenza totale di infrastrutture nel mezzogiorno e della deliberata volontà di mantenere il Sud in una condizione coloniale, poiché questo è stata sin dall’unificazione e da colonia viene ancora trattata. Dalla presa di coscienza si spera poi un risveglio culturale e una riscossa, politica, economica, sociale.
La forma teatrale in cui verrà messo in scena questo materiale sarà Il Teatro Canzone, Roberto D’Alessandro che cura anche l’adattamento teatrale e la regia. Le canzoni della tradizione e del repertorio meridionalista di Bennato, Modugno, Napoli, Paisiello, etc. saranno cantate live da Mariano Perrella e da I CANTANNU CUNTU.
E come recita il libro: “…tutto quello che è stato detto e fatto perché gli abitanti dell’Italia del sud diventassero MERIDIONALI”.

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