Vacantiandu 2023. Teatro e storia nella serata dedicata a Plauto al Castello Normanno Svevo di Vibo alla presenza degli archeologi Cuteri, Arslan e Bencze

Protagonisti il meta teatro plautino e la lamina Orfica in Oro custodita nel Museo archeologico

 

Teatro e archeologia sono il connubio collaudato degli eventi estivi promossi dalla rassegna Vacantiandu 2023 della Compagnia teatrale I Vacantusi, con la direzione artistica di Nico Morelli ed Ercole Palmieri e quella amministrativa di Walter Vasta.

Dopo il successo del concerto della polifonica Aulòs in un luogo storico tanto suggestivo quanto dimenticato del Comune di Falerna come il Torrione di Torre Lupo, bonificato e restituito alla collettività per l’occasione, ancora una serata magica per il pubblico calabrese, preceduta dal racconto del luogo dell’archeologo Francesco Cuteri. Martedì 8 agosto, infatti, il sipario si è alzato sul Castello Normanno Svevo di Vibo Valentia sede del Museo archeologico nazionale ‘Vito Capialbi, con la Compagnia Teatro Europeo Plautino che ha messo in scena una versione sperimentale dell’Anfitrione del commediografo latino Plauto. Sul palco il viaggio alla riscoperta del mondo dei Cantica e del meta teatro plautino che ha saputo ricreare un perfetto equilibrio tra antichità e modernità grazie anche alla scelta delle musiche.

A impreziosire ulteriormente l’evento all’insegna della valorizzazione del territorio e del mito, la presenza di due archeologi di fama internazionale: Ermanno Arslan, storico e numismatico, figura centrale nel mondo museale italiano, e Agnes Bencze, professore associato dell’università Cattolica Péter Pázmány di Budapest e responsabile scientifica del centro di ricerca CeRCoLoc.

Arslan ha illustrato la storia di uno dei reperti custoditi nel Museo, da lui rinvenuto intatto nel 1969 nella necropoli di Hipponion, la celebre lamina Orfica in oro, databile tra la fine del V secolo e l’inizio del VI secolo A.C.

Bencze ha contribuito al racconto offrendo ai presenti una lettura critica dello scritto su sedici righe inciso sulla lamina preziosa.

Un’occasione unica, dunque, per il pubblico nutrito giunto da ogni provincia della regione, che ha avuto la fortuna di godere di uno spettacolo irriverente ma fedele all’opera originaria, un omaggio al patrimonio della classicità, e il privilegio di ascoltare dalla viva voce di due studiosi tra i più autorevoli la storia di un reperto di inestimabile valore.

La serata è stata patrocinata dal Comune di Vibo Valentia e dal Museo archeologico nazionale di Vibo – Polo museale della Calabria. Al sindaco di Vibo Valentia Maria Limardo, all’assessore Corrado e al direttore del Polo museale Cannatà vanno i ringraziamenti dell’organizzazione che dà appuntamento a mercoledì 16 agosto in un’altra location d’eccezione, l’Antico Mulino delle Fate a Lamezia Terme, per “Tra cielo e Terra. Un viaggio nella musica antica tra sacro e profano. Voces et Chordae”, con le musiche del M° Rosa D’Audino, l’arpa celtica di Rosaria Belmonte e le voci soliste di Francesca Donato e Teresa De Luca, precedute alle ore 20 dalla degustazione di prodotti tipici.

La rassegna Vacantiandu 2023 è cofinanziata dalla Regione Calabria con il Programma di Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 – Azione 6.8.3 ambito eventi di promozione culturale anno 2022 – Calabria Straordinaria.

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